Dal mondo della genealogia: i Veletta di Vervio (provincia di Sondrio)

Incuriosito da un mio ospite australiano molto giovane, venuto in Italia appositamente per vedere i luoghi di provenienza della sua famiglia, mi sono sbizzarrito a consultare la documentazione anagrafica pubblicata sul sito https://www.familysearch.org/ grazie al quale ho potuto ricostruire quattro generazioni dei quattro rami familiari presenti a Vervio nel primo Ottocento.
Il lavoro, naturalmente, presenta lacune: dipendendo da registrazioni che vanno dal 1866 al 1929, esso non rileva le persone della prima generazione nate e morte antecedentemente alla prima data, né i nati successivamente all'ultima e nemmeno le date di morte di quelli nati prima del 1929 ma morti dopo - con qualche eccezione, perché da un certo momento in poi nel corso del 900 gli ufficiali anagrafici presero l'abitudine di segnare a margine di qualche atto di nascita - non tutti e non sistematicamente - la data di matrimonio e di morte del soggetto.
Altra cosa importante: l'anno di nascita delle persone nate prima del 1866 è stimato sulla base dell'età alla morte. Per capirci, un morto il 12 febbraio 1885 a 43 anni è nato nel 1842 o nel 1843? Fosse morto in novembre le probabilità di nascita nel 1843 crescono, ma solo la consultazione del registri di battesimo leverebbe ogni dubbio - ma questi sono rimasti estranei alla mia (volutamente ristretta breve parziale) indagine.
Su quali altri dati ho posto la mia attenzione? Sui seguenti:
- alla residenza (contrada, poi via) delle coppie dei maggiori di ogni generazione;
- al destino degli emigrati. Per taluni soggetti ho provato a cercare tramite altri portali di trovar tracce della loro presenza e della loro attività negli Stati che li hanno accolti.
Sul piano dell'attività e della posizione sociale nel contesto paesano la ricerca non ha rilevato particolarità: i Veletta sono e restano per tutto il periodo una schiatta di piccoli agricoltori, alle prese - soprattutto l'ultima generazione - con frequenti difficoltà a sfamarsi e a sottrarsi dalla povertà della loro condizione.
Ecco dunque i quattro rami, distinti per capostipiti: Cristoforo, Giacomo, Filippo e Antonio.